SEGNO CIRO' Rosso Classico 2022 Librandi
7,00 €
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Scheda prodotto
Cod.Art. | 4CCF75 |
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Denominazione | Cirò DOC |
Consumo per Fascia d'età | > 18 |
Allergeni | Contiene Solfiti |
Annata | 2022 |
Gradazione (% Vol.) | 13,5 |
Formato (cl./gr.) | 75 |
Composizione / Uvaggio | Gaglioppo |
Temperatura Servizio | 16 - 18° |
Tempo Conservazione | di lunga durata |
Scadenza | No |
Abbinamenti | Carne rossa |
Marchio | Librandi |
Produttore | Librandi |
Paese di Produzione | Italia |
Regione | Calabria |
Tipologia Contenitore IT | Bottiglia |
Quantità x Confezione | 1 |
Tipologia | Vino Rosso |
Dettagli
Il Cirò Rosso "Segno" di Librandi è un vino rosso tipicamente calabrese che esprime tutta la tradizione e la ricchezza delle terre di Cirò. Dopo una breve permanenza in acciaio, mostra un profilo olfattivo sottile e vinoso, dominato da frutta, viola e spezie mediterranee. All'assaggio è di medio corpo, nonostante l'agilità che gli conferiscono freschezza, sapidità e tannino.
Gradazione Vol. 13,5%
Formato 75 cl.
Descrizione produttore
Siamo da quattro generazioni tenaci sostenitori della nostra terra, della sua ricchezza e di quello che ha rappresentato, rappresenta e soprattutto di quanto rappresenterà in futuro per il mondo del vino. Siamo partiti dalla tradizione, dal Gaglioppo, dal Greco e dalla grande quantità di varietà autoctone presenti sul territorio della nostra regione. Siamo partiti dall’alberello e dai portainnesti storicamente usati in zona, oltre che dagli insegnamenti dei nostri esperti viticoltori con la loro abilità che affonda le radici nei secoli di storia viticola del Cirotano. Ci siamo poi rivolti ai massimi esperti del settore viticolo ed enologico, perché sapevamo che un minuzioso lavoro di ricerca ci avrebbe permesso di fissare, conservare ed esaltare il nostro patrimonio viticolo. Questo è infatti da sempre il nostro obiettivo e la nostra richiesta alla comunità scientifica. Lungi dal voler inventare o modificare alcunché, attraverso la scienza abbiamo semplicemente voluto capire meglio e in modo definitivo quello che di grande avevamo a disposizione. Sappiamo oggi che l’intuizione iniziale era giusta e sappiamo anche che alcune delle pagine più belle dell’enologia calabrese devono ancora essere scritte. |
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